iLa Bella Addormentata by Anne Rice

iLa Bella Addormentata by Anne Rice

autore:Anne Rice [Rice, Anne]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


La camera della Regina

Era già trascorsa metà della notte quando la Regina comparve. Bella si era addormentata, poi si era svegliata molte volte, e si era ritrovata incatenata nella splendida camera da letto, come in un incubo. Era attaccata alla parete, le caviglie trattenute da cinghie di cuoio, i polsi sopra la testa, le natiche contro la pietra alle sue spalle.

In un primo momento, quel freddo contatto sui punti dolenti le aveva fatto piacere. La sua pelle tormentata era stata molto ben curata dopo la prova lungo la Pista Imbrigliata, ma soffriva ancora, e sapeva che quella notte sarebbe andata incontro sicuramente ad altre torture.

E il suo desiderio non era certo la tortura minore. Che cosa aveva risve-gliato in lei il Principe perché dopo una sola notte senza godimento si sentisse a tal punto impudica? O forse erano state le ripetute sollecitazioni nella Sala degli Schiavi che l'avevano risvegliata dal sonno e la facevano rimanere come in perenne attesa?

Nella stanza il silenzio era totale. L'oscurità era rotta dalla luce di grosse candele poste in pesanti candelieri dorati, dove la cera colava in rivoli tra gli ornamenti. Il letto, con i suoi drappeggi, sembrava una caverna spalancata.

Bella chiuse gli occhi e tornò ad aprirli. Mentre era ancora tra sonno e veglia, senti spalancarsi le pesanti doppie porte e all'improvviso si vide comparire davanti la Regina.

Costei si piantò al centro del tappeto. L'abito di velluto azzurro che indossava le ricadeva in pieghe sulla cintura prima di sfiorare le scarpe di stoffa nere e appuntite. Fissò Bella strizzando gli occhi neri e un po' all'in-sù, che le conferivano un'espressione crudele; poi sorrise, e le si formarono due fossette sulle guance bianche che un istante prima erano sembrate compatte come candida porcellana.

Bella abbassò immediatamente gli occhi. Assolutamente immobile, guardò di sottecchi la Regina allontanarsi da lei e sedersi a un prezioso tavolo da toeletta, dando la schiena a un alto specchio.

Con un gesto della mano licenziò le dame che erano rimaste sull'uscio.

Rimase un'unica persona presente, e Bella, che non osava guardare, fu certa che si trattava del principe Alessio.

Dunque, era giunta la sua tormentatrice, pensò Bella. Si sentiva il cuore pulsare nelle orecchie, più un frastuono che un battito, e sapeva di essere legata e impotente al punto da non essere in grado di difendersi da nulla e da nessuno. Si sentiva i seni pesanti, e l'umidore tra le cosce la metteva in grande agitazione. La Regina se ne sarebbe avveduta? Ne avrebbe appro-fittato per infliggerle altre punizioni?

Ma insieme alla sua paura c'era ancora quella calma che l'aveva colta la notte prima e non l'aveva più abbandonata. Sapeva come doveva essere; provava paura, ma non poteva fare nulla ed era rassegnata.

Forse quell'accettazione era una nuova forza. E ora aveva bisogno di tutte le sue energie perché era sola con quella donna che per lei non provava certo amore. In silenzio evocò il ricordo dell'amore del Principe, la carezza, il tocco amorevole e le calde parole di lode di donna Giuliana, e persino le mani carezzevoli di Leone.



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